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Il tuo Home Theatre - 3
Nella nostra rubrica oggi entra un sistema Home Theatre... più Theatre che Home.
Il perché di questo giochino di parole è presto spiegato: l'impianto di cui parleremo è attivo in una sala multimediale, utilizzata sia per conferenze che per la didattica e l'intrattenimento, a disposizione di un'Associazione di volontariato.
Data la necessità di sonorizzare un ambiente piuttosto grande abbiamo subito chiesto una piantina della sala, con le misure e le sue caratteristiche principali più alcune foto, che servono a prendere meglio coscienza di quanto uno schema 2D non possa raccontare fino in fondo.
Click sulle foto per ingrandirle. Click a destra dell'ingrandimento per andare avanti, click a sinistra per arretrare.Click sui nomi dei prodotti, link sottolineati in blu per aprire le rispettive schede tecniche.
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Grazie al valido tecnico che assiste questa ONLUS abbiamo ottenuto le informazioni richieste. Il tecnico - che per la Privacy chiameremo Massimo - è piuttosto preparato e la collaborazione ha preso subito la piega giusta.
Come diciamo sempre a chi ci chiede consulenza, non importa se la pianta dell'ambiente d'ascolto è su un foglio di carta a quadretti, piuttosto che fatta con Autocad. Non siamo fanatici, basta capirsi. La piantina di Massimo è fin troppo esaustiva, per gli scopi cui è destinata. Ci ha mandato anche una riproduzione della sezione della sala, visto che il tetto non è piano ma (come si dice tecnicamente) a capanna, con i travi a vista e le 2 superfici che convergono verso il colmo del tetto.
Dal punto di vista acustico può essere un bene ma non sempre. Sicuramente sono un bene le travi a vista, che contribuiscono a frammentare un po' le onde sonore più intense e a rendere le loro riflessioni meno aggressive. L'irregolarità dell'ambiente e le dimensioni non squadrate favoriscono la dissipazione di molte delle riflessioni indesiderate, altre però potrebbero formarsi e scatenare echi lunghi, difficili da eliminare. Questa sala misura 11,60 x 10,60 metri, altezze tra un minimo di 4 e un massimo di 5,70 metri. Vedremo. Esiste già - e giustamente viene tenuto separato dal nostro impianto - un sistema di diffusione per le conferenze. Le esigenze della diffusione sonora del parlato sono molto diverse e distanti da quelle della riproduzione musicale e/o effetti per il cinema. Per la voce servono diffusori appositamente progettati, dove l'obiettivo non è tanto la fedeltà della riproduzione ma la sua intelligibilità. Senza contare che la pesante dinamica generata dalla voce umana dal vivo e il sempre possibile rischio di inneschi accidentali (Effetto Larsen) sono fattori che possono essere distruttivi per i delicati altoparlanti per uso Home Theatre. Effetto Larsen: sono quei "fischi" fastidiosissimi e dannosi per i coni degli altoparlanti che partono quando qualcuno mette inavvertitamente il microfono davanti a un diffusore o alza troppo il volume dell'amplificatore. Questi "difetti" vanno evitati con una corretta progettazione, che inizia da una buona scelta dei diffusori, qui 4 validi DAP-Audio SCS-250 (avete presenti quei diffusori lunghi e stretti che si vedono nelle chiese?) con 10 altoparlanti cadauno, di produzione olandese. I microfoni da conferenza sono: 1 radio microfono a impugnatura (gelato) IMG TXS-606HT e 1 radio microfono BodyPack IMG TXS-606HSE connessi al ricevitore a 2 canali IMG TXS-626. Il ricevitore è poi collegato ad un amplificatore per linee a 100 Volt Omnitronic MP-250P, che funge anche da lettore MP3 su chiavette USB o schede SD Card. Se questi apparecchi non dovessero riuscire a diffondere il parlato senza creare problemi collaterali, potrebbero essere necessari dispositivi di correzione audio quali equalizzatore, compressore/limitatore e/o altri che non staremo a elencare. Al momento qui non sembrano necessari.
Le fonti di segnale audio-video invece, tutte connesse ad un sintoamplificatore ONKYO TX-RZ840(B) sono: decoder MySKY, lettore Blu-Ray SONY UBP-X700 e giradischi per dischi in vinile TEAC TN-300B con testina Audio Technica AT-VM95E del tipo Moving Magnet.
Ma torniamo al cuore dell'impianto Home Theatre, il massiccio sintoamplificatore ONKYO. Noi avremmo preferito un DENON, come forse ormai chi ci segue già sa, magari un DENON AVR-X3600H. Però ONKYO da anni è tra i principali concorrenti di DENON nel settore, fa ancora buone elettroniche ma, soprattutto, è già nelle disponibilità di Massimo... Quindi OK. Sfrutteremo 7 dei 9 canali surround del bestione, realizzeremo cioè un sistema 7.1 con diffusori Indiana Line. Rimangono liberi altri 2 finali di potenza per una eventuale sezione ATMOS o DTS:X, per quanto il sintoampli vanta anche un programma di virtualizzazione dei canali alti, nel suo processore.
In una sala così grande e con budget molto superiori potremmo mettere diffusori speciali per Home Theatre, quelli che vanno per la maggiore nelle sale da cinema aperte al pubblico o realizzate per privati molto esigenti. Ma qui a mettere i soldi è una ONLUS che vive di donazioni. Sicuramente i diffusori Indiana Line sono efficienti - sopra la media - e la loro tenuta in potenza molto alta, rispetto alla concorrenza. Inoltre offrono queste interessanti caratteristiche a prezzi contenuti. E di sicuro non sono secondi a nessuno per qualità costruttiva e fedeltà sonora, a parità di prezzo.
Scelti i diffusori della linea TESI, la composizione è fatta: 2 imponenti Indiana Line TESI 661 N per i diffusori frontali, 1 diffusore per canale centrale Indiana Line TESI 761 N e 4 Indiana Line TESI 261 N per i canali surround. Subwoofer: Indiana Line BASSO 880, un eccellente esemplare, ultimo nato in Casa Indiana Line, di dimensioni ancora contenute ma in grado di digerire e restituire ben 400 watt di potenza in regime dinamico. Per potersi permettere di sfogare tanta potenza questo subwoofer vanta la forma, la scelta della configurazione a cassa chiusa anziché Bass Reflex e il cono da 275 mm. rivolto verso il pavimento, una costante ormai per i bass box del produttore di Rivoli. L'amplificatore interno è in classe D, bassi consumi ed elevatissimo rendimento.
Il cavo di collegamento ONKYO-BASSO 880 è stato realizzato su misura nel nostro laboratorio. Doppia schermatura, connettori in metallo e contatti Gold Plated, lunghezza 15 metri. Si tratta di una personalizzazione chiesta da Massimo sulla base del nostro cavo per subwoofer già citato in altri articoli: DB-SHF-XG.
La sala è divisa, come d'uso in questo tipo di applicazioni, in zona spettatori e zona conferenzieri, idealmente separate da una massiccia cattedra/scrivania/tavolo conferenze in legno chiaro. Il diffusore per canale centrale, per non trovarselo nella schiena del conferenziere o in mezzo a una porta per uscita d'emergenza, è stato installato sotto al tavolo. Forse non il modo più ortodosso di inserire un centrale, che dovrebbe sempre essere a stretto contatto dello schermo TV ma qualche compromesso è pur necessario. Vorrà dire che eventuali sfasamenti della voce proveniente dal potente centrale Indiana Line TESI 761 N verrà compensata dal sistema di auto taratura dell'ONKYO.
La visione dei film è affidata a un videoproiettore installato (da quel che è possibile vedere nelle foto) su una delle centine che servono anche a reggere le luci al neon a centro sala, con un supporto dedicato. Evidentemente si tratta di un proiettore con ottica a tiro lungo, un OPTOMA EH412, che invia le immagini ad un grande telo avvolgibile da 4 metri, in formato 16:9 CELEXON MOTOR EXPERT XL 400 x 300 posto alle spalle del conferenziere. Altezza utile: 2,25 metri, cassonetto motorizzato fissato a circa 3,30 metri da terra. Tra il VP e l'ONKYO invece di un lungo cavo di collegamento HDMI c'è un Extender della LINDY, HDMI 18G & IR Cat.6 con PoC & Loop Out, che trasferisce i segnali HDMI su cavo Ethernet CAT 6 fino a 50 metri.
Per collocare i diffusori surround laterali e posteriori, cioè i TESI 261 N, che non possono risultare troppo bassi per non essere d'intralcio e non invogliare mani birichine a ...palpeggiarli, abbiamo proposto i nostri supporti ULTRAGRIP PRO BT77. Sono solidi, facili da installare, sicuri e permettono ogni genere di posizionamento. Scegliendo strategicamente dove mettere supporti e diffusori, con una coppia sui canali Surround e l'altra sui canali Surround Back a fondo sala, la copertura dell'intero ambiente dovrebbe essere garantita.Per collegarli tutti abbiamo fornito cavo in piattina con guaina trasparente per complessivi 140 metri. Per questo la qualità diventa ancor più importante: rame puro 99,99% lavorazione OFC.
A questo punto cediamo la parola a Massimo:
"Aveva ragione Lei, bisogna prendersi il tempo necessario.
Fortunatamente non ho incontrato difficoltà nell’installazione degli apparati e dei diffusori, anche i supporti a parete si montano con facilità e sono veramente comodi e ben fatti.
Mercoledì scorso non ho fatto in tempo a completare l’installazione, complice anche i setup della parte video e della parte dedicata alla voce.
Sabato scorso ho completato l’installazione, ho potuto collegare tutto e finalmente, dopo l’autosetup iniziale dell’Onkyo (utilizzando l'apposito microfono di test in dotazione, NdR) ho potuto godere dell’ascolto. Ho ascoltato su vinile la Quinta sinfonia di Beethoven, l’audio è risultato coinvolgente ed entusiasmante.
Sono poi passato ad un brano contemporaneo in “digitale” ( Elisa – Ogni Istante ) e l'ascolto è stato di nuovo esaltante.
In ultimo un DVD di un film di azione: risultato pazzesco a dir poco, anche se ovviamente in questa fase iniziale di rodaggio delle TESI, non ho esagerato con il volume. I movimenti degli oggetti e le voci vengono riprodotti con grande realismo ed il tutto è veramente coinvolgente e travolgente. Il basso è presente e fa egregiamente il suo lavoro."
Massimo poi descrive le prossime fasi previste:
"Purtroppo il “tavolo regia” è rimediato e sono consapevole che non è il massimo e non rende per niente merito alle costose elettroniche che sostiene. Di sicuro devono essere fatti vari miglioramenti, sia a livello di mobilio che a livello acustico. Diciamo che in questa fase iniziale sono stati spesi molti soldi parlando di una piccola associazione, quindi ci vorrà un po’ di pazienza. In futuro l’idea è di prendere un mobile adeguato per le elettroniche e per quanto riguarda l’acustica di montare delle tende acustiche alle finestre, poi dei quadri fonoassorbenti: in fase d'ordine si può persino personalizzarne la grafica. Agli angoli dei cilindri fonoassorbenti. Infine vorremmo mettere delle strisce LED color ambra ad intensità regolabile lungo le due pareti laterali, per consentire un barlume di luce durante la proiezione, piuttosto che il buio totale. Sono pensieri in divenire, quando ci sarà la possibilità economica."
Allora avanti intanto con l'ascolto dell'Home Theatre, il rodaggio è ancora agli inizi.
Abbiamo messo in guardia Massimo a non esagerare con il trattamento acustico. Un certo grado di riverberazione non solo è utile ma necessario, perché serve a completare la sensazione di spazio delle scene e l'acustica dei concerti. L'acustica della sala è destinata a cambiare molto quando la stessa fosse piena di persone e potrebbe, alla fine, risultare troppo "sorda". Gli interventi saranno sicuramente scaglionati nel tempo (secundum pecunia), quindi si potrà cominciare introducendo le tende acustiche, spezzando così la troppo omogenea continuità delle pareti laterali. Poi, eventualmente, qualche "sound trap", piazzato con attenzione, magari un secondo subwoofer BASSO 880 per rifinire un eccellente sistema.