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Il tuo Home Theatre - 4
Quello che presentiamo oggi nella nostra rubrica non è tecnicamente parlando un Home Theatre, anche se ne ha tutto il potenziale. Il nostro Cliente, che per la privacy chiameremo Paolo, ci ha contattati per sonorizzare la sua tavernetta. Gli abbiamo chiesto una piantina del locale con le misure e gli elementi principali d'arredo, più alcune foto per meglio comprendere il tipo di ambiente da sonorizzare.
Click sulle foto per ingrandirle.
Click a destra dell'ingrandimento per andare avanti, click a sinistra per arretrare.
Click sui nomi dei prodotti, link sottolineati in blu per aprire le rispettive schede tecniche.
------
Tra le notizie che Paolo ci ha fornito anche i generi musicali preferiti, la sua passione per il basso e la richiesta di poter ascoltare la propria musica (soprattutto Jazz e Rock, da Elvis Presley in poi) con una qualità e una definizione all’altezza del suo orecchio di musicista.
Le pareti della stanza che meglio si prestano sono quelle più corte, "a" e "c". In questo modo si riuscirà a ricostruire un fronte sonoro di sufficiente spazialità e utilizzare la lunghezza dell’ambiente per far "aprire" il suono.
Soffitto standard, 275 cm. Alto, per essere una tavernetta. Il punto di ascolto non è fisso, non c’è un divano. Però c'è una sedia a dondolo. L’ambiente è già abbastanza pieno di elmenti d'arredo, per quelle dimensioni così contenute (circa 20 mq). Alla fine la scelta cadrà sulla parete "a".
Sull’altra parete corta - lettera "c" - un caminetto in pietra e un forno danno alla stanza un andamento decisamente irregolare. Molto bene: stanze troppo quadrate e lineari rischiano di far innescare onde stazionarie e riflessioni sonore difficilmente controllabili, quasi sempre in contrasto - la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo (cit. A. Mingardi) – rispetto ad una diffusione pulita, coerente con il messaggio sonoro originale.
Ulteriori elementi di arredo che aggiungono altre positive irregolarità la cucina, il frigorifero, tavolo, panche, alcune sedie.
Fonti sonore previste: giradischi per i vinili, lettore CD, radio digitale DAB+ e musica liquida.
Pertanto la nostra scelta è caduta su: giradischi PRO-JECT Carbon Debut (DC)2M RED con testina Ortofon 2M RED già montata di serie, cavi Dual Mono Decibel DB-2SHF-XG realizzati su misura in versione Phono, DENON DRA-800H DAB+, versatile sintoamplificatore stereo con: lettore di Rete, Bluetooth, WiFi e radio digitale (da quest’anno è obbligatorio vendere solo sintonizzatori digitali, in Italia). L’intenzione di Paolo è quella di ascoltare solo musica, niente TV. Però il DENON (davvero una bella “macchina del suono”) ha anche ingressi e uscite HDMI. Un domani… perché no? Sulla parete sopra al tavolino dello stereo lo spazio ci sarebbe, dove ora c'è l'orologio rosso...
Il lettore CD è il DENON DCD-600NE. Ne utilizziamo solo la meccanica, in quanto sarà collegato al DRA-800H con un cavo fibra ottica da 1 metro di nostra produzione, codice DB-001-FBR. Così, ad occuparsi della conversione sarà il DAC interno al DRA-800H, con il validissimo processore AK 4458. Il giradischi PRO-JECT è completamente manuale, nella tradizione minimalista di molti costruttori (tra cui, oltre agli austriaci PRO-JECT annoveriamo anche gli inglesi REGA e molti altri). Tra i due DENON però, la gestione delle rispettive funzioni può avvenire tramite un solo telecomando, anche se ciascun apparecchio ha il proprio.
Dulcis in fundo, diffusori Indiana Line DIVA 262.
E qui apriamo una bella parentesi. I diffusori della serie DIVA, iniziando dal piccolo DIVA 252 fino alla torre top level DIVA 660, passando per il canale centrale DIVA 752 sono degli autentici outsider.
I componenti di pregio e l’ebanisteria dalla laccatura perfetta ne fanno autentiche scintillanti Perle Nere. Ogni redattore di rivista specializzata si stupisce sempre di quanto ben fatti siano e quanto bene suonano – con autentica naturalezza - questi diffusori a conti fatti economici, visto che se li confronti con diffusori della concorrenza più blasonata, dal prezzo doppio o triplo, spesso ne escono vincenti, o almeno ad armi pari. La cosa non dovrebbe stupire, perché in quel guscio laccato nero lucido c'è molta tecnologia sopraffina. Una coppia di bookself DIVA 262 costa di listino 650,00 euro, appena 550,00 euro in street price. 275,00 euro a diffusore, che solo il mobile laccato con maestria meriterebbe la spesa. Certo, noi italiani siamo fortunati, il produttore è di Rivoli (TO) e noi li paghiamo parecchi euro meno dei tanti estimatori che li acquistano dall’estero, Germania in primis. E fioccano i complimenti. L'Arte italiana e Il rigore piemontese vincono, evidentemente.
Problema: come installare i diffusori sulla parete prescelta senza impedire la fruizione della panca o impedire al frigorifero di aprirsi, per estrarre le indispensabili birre da sorseggiare durante l’ascolto?
Soluzione: i diffusori Paolo li ha appesi… alle pareti laterali, utilizzando i nostri supporti orientabili Decibel ULTRAGRIP PRO BT77. La foto aiuta a capire come, esattamente, sia stato possibile inserire i diffusori mantenendo una certa distanza (circa 30 cm.) dalla parete di fondo e dagli angoli, evitando il rischio di innaturali “rigonfiamenti” dei bassi o incontrollabile enfatizzazione dei medi. Meglio non doversi mettere a pasticciare con l’equalizzazione dell’ampli per far tornare il suono lineare. Difficile. Quasi impossibile. Meglio scegliere bene la posizione, invece. Una leggera inclinazione verso il basso poi, va a compensare l’eccessiva altezza dei due box.
Per una perfetta interconnessione e il corretto comportamento elettro-acustico del sistema abbiamo scelto una coppia di nostri cavi di potenza, modello DB-225X3-GTB-BW. Cavi bi-wiring da 4 x 2.5 mmq. Anche questi preparati nel nostro laboratorio. Per compensare le differenti distanze da percorrere, Paolo ci ha chiesto di realizzarne uno da 3 e uno da 4 metri. Lo sappiamo, non è esattamente ortodosso, le due tratte dovrebbero essere di lunghezza identica, onde far viaggiare identicamente i segnali destro e sinistro verso i rispettivi diffusori. Ma con la qualità di quel cavo (lavorazione OFC e rame puro al 99,99% di origine francese), la differenza di un metro non è eccessiva. All’ascolto Paolo non ha rilevato alcuno sbilanciamento a favore del diffusore sinistro (3 metri di cavo) rispetto al diffusore destro (4 metri).
Ascolterà Bill Evans e Michel Petrucciani, ha promesso, facendo la dovuta attenzione a verificare la corrispondenza dell’immagine stereofonica delle sue registrazioni preferite. Sul grande tavolo si intravede, ad esempio, la copertina di “A Love Supreme” del Maestro John Coltrane, in mezzo agli attrezzi usati per fissare i diffusori. La parete di sinistra è in cartongesso e Paolo ha utilizzato appositi tasselli a espansione, studiati per fissare a quel tipo di pareti carichi molto più pesanti del suo nuovo DIVA 262 con staffa. Missione compiuta. Al tavolino per contenere gli elementi dello stereo ha già pensato il nipote di Paolo, su disegno del committente. Un sincero Bravò al nipote.
Ultimo collegamento. Dietro al DENON un apparente ostacolo: i morsetti di uscita sembrano accettare solo filo spellato. Ma no, basta levare i tappini di "sicurezza bambino" e voilà, i fori da 4 mm. si palesano, pronti ad accogliere le banane Gold Plated del nostro cavo.
Finalmente si può accendere l'interruttore, arriva il momento del primo ascolto.
Non aggiungiamo altro. Lo screenshot del messaggio Whatsapp che ci ha inviato Paolo dovrebbe essere chiaro a sufficienza. E non ha ancora fatto il rodaggio!
Click sulle foto per ingrandirle.
Click a destra dell'ingrandimento per andare avanti, click a sinistra per arretrare.
Click sui nomi dei prodotti, link sottolineati in blu per aprire le rispettive schede tecniche.
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Tra le notizie che Paolo ci ha fornito anche i generi musicali preferiti, la sua passione per il basso e la richiesta di poter ascoltare la propria musica (soprattutto Jazz e Rock, da Elvis Presley in poi) con una qualità e una definizione all’altezza del suo orecchio di musicista.
Le pareti della stanza che meglio si prestano sono quelle più corte, "a" e "c". In questo modo si riuscirà a ricostruire un fronte sonoro di sufficiente spazialità e utilizzare la lunghezza dell’ambiente per far "aprire" il suono.
Soffitto standard, 275 cm. Alto, per essere una tavernetta. Il punto di ascolto non è fisso, non c’è un divano. Però c'è una sedia a dondolo. L’ambiente è già abbastanza pieno di elmenti d'arredo, per quelle dimensioni così contenute (circa 20 mq). Alla fine la scelta cadrà sulla parete "a".
Sull’altra parete corta - lettera "c" - un caminetto in pietra e un forno danno alla stanza un andamento decisamente irregolare. Molto bene: stanze troppo quadrate e lineari rischiano di far innescare onde stazionarie e riflessioni sonore difficilmente controllabili, quasi sempre in contrasto - la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo (cit. A. Mingardi) – rispetto ad una diffusione pulita, coerente con il messaggio sonoro originale.
Ulteriori elementi di arredo che aggiungono altre positive irregolarità la cucina, il frigorifero, tavolo, panche, alcune sedie.
Fonti sonore previste: giradischi per i vinili, lettore CD, radio digitale DAB+ e musica liquida.
Pertanto la nostra scelta è caduta su: giradischi PRO-JECT Carbon Debut (DC)2M RED con testina Ortofon 2M RED già montata di serie, cavi Dual Mono Decibel DB-2SHF-XG realizzati su misura in versione Phono, DENON DRA-800H DAB+, versatile sintoamplificatore stereo con: lettore di Rete, Bluetooth, WiFi e radio digitale (da quest’anno è obbligatorio vendere solo sintonizzatori digitali, in Italia). L’intenzione di Paolo è quella di ascoltare solo musica, niente TV. Però il DENON (davvero una bella “macchina del suono”) ha anche ingressi e uscite HDMI. Un domani… perché no? Sulla parete sopra al tavolino dello stereo lo spazio ci sarebbe, dove ora c'è l'orologio rosso...
Il lettore CD è il DENON DCD-600NE. Ne utilizziamo solo la meccanica, in quanto sarà collegato al DRA-800H con un cavo fibra ottica da 1 metro di nostra produzione, codice DB-001-FBR. Così, ad occuparsi della conversione sarà il DAC interno al DRA-800H, con il validissimo processore AK 4458. Il giradischi PRO-JECT è completamente manuale, nella tradizione minimalista di molti costruttori (tra cui, oltre agli austriaci PRO-JECT annoveriamo anche gli inglesi REGA e molti altri). Tra i due DENON però, la gestione delle rispettive funzioni può avvenire tramite un solo telecomando, anche se ciascun apparecchio ha il proprio.
Dulcis in fundo, diffusori Indiana Line DIVA 262.
E qui apriamo una bella parentesi. I diffusori della serie DIVA, iniziando dal piccolo DIVA 252 fino alla torre top level DIVA 660, passando per il canale centrale DIVA 752 sono degli autentici outsider.
I componenti di pregio e l’ebanisteria dalla laccatura perfetta ne fanno autentiche scintillanti Perle Nere. Ogni redattore di rivista specializzata si stupisce sempre di quanto ben fatti siano e quanto bene suonano – con autentica naturalezza - questi diffusori a conti fatti economici, visto che se li confronti con diffusori della concorrenza più blasonata, dal prezzo doppio o triplo, spesso ne escono vincenti, o almeno ad armi pari. La cosa non dovrebbe stupire, perché in quel guscio laccato nero lucido c'è molta tecnologia sopraffina. Una coppia di bookself DIVA 262 costa di listino 650,00 euro, appena 550,00 euro in street price. 275,00 euro a diffusore, che solo il mobile laccato con maestria meriterebbe la spesa. Certo, noi italiani siamo fortunati, il produttore è di Rivoli (TO) e noi li paghiamo parecchi euro meno dei tanti estimatori che li acquistano dall’estero, Germania in primis. E fioccano i complimenti. L'Arte italiana e Il rigore piemontese vincono, evidentemente.
Problema: come installare i diffusori sulla parete prescelta senza impedire la fruizione della panca o impedire al frigorifero di aprirsi, per estrarre le indispensabili birre da sorseggiare durante l’ascolto?
Soluzione: i diffusori Paolo li ha appesi… alle pareti laterali, utilizzando i nostri supporti orientabili Decibel ULTRAGRIP PRO BT77. La foto aiuta a capire come, esattamente, sia stato possibile inserire i diffusori mantenendo una certa distanza (circa 30 cm.) dalla parete di fondo e dagli angoli, evitando il rischio di innaturali “rigonfiamenti” dei bassi o incontrollabile enfatizzazione dei medi. Meglio non doversi mettere a pasticciare con l’equalizzazione dell’ampli per far tornare il suono lineare. Difficile. Quasi impossibile. Meglio scegliere bene la posizione, invece. Una leggera inclinazione verso il basso poi, va a compensare l’eccessiva altezza dei due box.
Per una perfetta interconnessione e il corretto comportamento elettro-acustico del sistema abbiamo scelto una coppia di nostri cavi di potenza, modello DB-225X3-GTB-BW. Cavi bi-wiring da 4 x 2.5 mmq. Anche questi preparati nel nostro laboratorio. Per compensare le differenti distanze da percorrere, Paolo ci ha chiesto di realizzarne uno da 3 e uno da 4 metri. Lo sappiamo, non è esattamente ortodosso, le due tratte dovrebbero essere di lunghezza identica, onde far viaggiare identicamente i segnali destro e sinistro verso i rispettivi diffusori. Ma con la qualità di quel cavo (lavorazione OFC e rame puro al 99,99% di origine francese), la differenza di un metro non è eccessiva. All’ascolto Paolo non ha rilevato alcuno sbilanciamento a favore del diffusore sinistro (3 metri di cavo) rispetto al diffusore destro (4 metri).
Ascolterà Bill Evans e Michel Petrucciani, ha promesso, facendo la dovuta attenzione a verificare la corrispondenza dell’immagine stereofonica delle sue registrazioni preferite. Sul grande tavolo si intravede, ad esempio, la copertina di “A Love Supreme” del Maestro John Coltrane, in mezzo agli attrezzi usati per fissare i diffusori. La parete di sinistra è in cartongesso e Paolo ha utilizzato appositi tasselli a espansione, studiati per fissare a quel tipo di pareti carichi molto più pesanti del suo nuovo DIVA 262 con staffa. Missione compiuta. Al tavolino per contenere gli elementi dello stereo ha già pensato il nipote di Paolo, su disegno del committente. Un sincero Bravò al nipote.
Ultimo collegamento. Dietro al DENON un apparente ostacolo: i morsetti di uscita sembrano accettare solo filo spellato. Ma no, basta levare i tappini di "sicurezza bambino" e voilà, i fori da 4 mm. si palesano, pronti ad accogliere le banane Gold Plated del nostro cavo.
Finalmente si può accendere l'interruttore, arriva il momento del primo ascolto.
Non aggiungiamo altro. Lo screenshot del messaggio Whatsapp che ci ha inviato Paolo dovrebbe essere chiaro a sufficienza. E non ha ancora fatto il rodaggio!